Come costruire una fitta rete di backlinks

Torno su questo argomento, che purtroppo - come si dice dalle mie parti è trito e ritrito - solo perchè dovevo fare fede alla mia promessa fatta quando ancora parlai di link in ingresso.

A chi lavora nel web marketing è abbastanza chiaro che i backlinks di qualità sono un fattore chiave per il successo di un sito. Una domanda importante che ci si deve porre è come si può fare per ottenere questi link evitando problemi con i motori di ricerca che si fanno ogni giorno più intelligenti e accorti verso una link strategy forzata.

Non vi è dubbio ormai che se un sito offre contenuti pertinenti e di qualità, è possibile ottenere molti backlinks senza quasi fare nulla, ma nella stragrande maggioranza dei casi questo non avviene. I siti sono scarni, privi di informazioni interessanti e tendono a scopiazzarsi tra di loro, generando quindi scarso interesse nel lettore che pur - ignaramente - volendo regalare un link non si sentirà in vena di farlo.

Ammesso che pur si riesca ad ottenere un sacco di collegamenti in modo naturale, non è comunque una cattiva idea ricercare ulteriori link in entrata. Ecco allora che entra in gioco il lavoro del link builder, colui il quale si preoccupa di andare in giro per la rete, a caccia di siti web con i quali instaurare legami sinergici volti ad una visibilità reciproca. Compito questo non certo facile per una serie di motivi, primo fra i quali, la scarsa conoscenza dei fattori chiave legati ad Internet di molti webmaster / detentori di siti web ovvero una scarsa cultura del web in generale delle persone con cui ci si rapporta.

Ci sono diversi modi per acquisire link, alcuni etici altri meno. Ovviamente parlerò dei sistemi etici, ma forse non dovevo nemmeno puntualizzarlo. Alcuni tra i modi legittimi di acquisire backlinks sono l’iscrizione in directory, partecipare ai forum, scrivere commenti nei blog, rilasciare comunicati stampa e articoli. Come fare a selezionare le risorse giuste?

Quando si parla di link building bisogna iniziare a parlare di sistemi attivi e sistemi passivi. Alcuni potranno storcere il muso leggendo questo, ma se pensate ad un sistema passivo come ad un processo che per essere completato richiede l’intervento di una terza parte, ecco allora che la mia spiegazione inizia ad avere un senso logico e quindi vi convincerete che non sono poi così uscito di senno.

Sempre in tema di risorse, è bene sottolineare il concetto che tematizzazione e diversità sono due aspetti contrapposti ma che al tempo stesso vanno a braccetto. Si tratta di una sapiente miscela che dovrebbe essere fatta dal link builder, il quale analizzando le parole chiave sulle quali è stato tematizzato il sito, grazie all’ausilio di alcuni strumenti, recupera una lista di siti web con i quali iniziare a “lavorare” analizzando gli stessi e adottando le metodologie più corrette a seconda del caso. Quali sono le risorse principali per fare link building?

Creazione di contenuto di qualità

Già accennato sopra, ma che per questione di completezza ripropongo anche in questo elenco come un sistema meramente attivo.

Sottomissione alle Directory

Aggiungere il sito in una directory è senza dubbio il sistema più rapido per ottenere un link. Esistono diverse tipologie di directory, molte delle quali agiscono contro le direttive che google ha rilasciato, ovvero richiedendo un backlink. Pur supponendo che Google non avesse mai detto questo, ci si scontra con un concetto di fondo che potenzialmente è sbagliato, quello di richiedere qualcosa in cambio - un link - per giunta obbligando il richiedente all’inserimento esatto di una stringa HTML spesso malformato e non in linea con il document type del sito di destinazione.

Del resto se tu professionista / ditta hai aperto una directory è perché hai fatto i tuoi conti in tasca rispetto al valore futuro che il tuo progetto saprà darti se lo curi con amore e professionalità. A questo punto perché sono io utente che devo darti una mano a sviluppare il tuo progetto e non tu professionista a prodigarti?

Considerazione personale a parte, nella sottomissione alle directory vale più che mai il principio della tematizzazione, ovvero è inutile sottomettere il mio sito di edilizia in una directory di turismo. Segnalare alle directory è un processo che richiede tempo, se non altro per il dover cercare risorse di qualità ed una volta identificate, spulciare tra le varie categorie per identificare quella più adatta al nostro sito.La segnalazione della directory è per lo più un sistema passivo, specie quando si segnala nelle directory dove c’è bisogno dell’intervento di un editore per accettare la richiesta di sottoscrizione (DMOZ).

Commenti nei forum, nei blog e ovunque sia permesso

Lasciare un commento per il gusto di farlo non ha senso, ne tantomeno essere il primo a commentare ha senso, specie se il commento è poi “Bell’articolo, tornerò a trovarti spesso”. Il commento è qualcosa che ci dovrebbe esporre in prima persona e attraverso il quale chi legge capisce chi siamo, cosa facciamo e soprattutto il nostro punto di vista che dovrebbe essere assolutamente costruttivo (nel bene o nel male). Se stai a questo punto pensando di lasciare veloci commenti nei post dei principali blog o forum della tua nicchia solo per ottenere qualche click, fermati, questa non è la strada giusta. Otterrai sicuramente molto più traffico scrivendo un singolo commento di ottima qualità che passando mesi e mesi a commentare in questo modo.

Molti forum o blog fanno ancora uso del tag nofollow (in molti casi giustamente), altri no. Al di là di questo aspetto partecipare attivamente in questo contesto ci espone al famoso web 2.0 e soprattuto ci permette di fare quella che si chiama brand awareness, ovvero rafforzare la consapevolezza del nostro brand sulla rete (sia esso il nostro nome o il nostro marchio aziendale).

Per la maggior parte delle volte, commentare in un blog è un sistema attivo. Pochi sono i blog o i forum che richiedono l’approvazione del commento (spesso quelli che non fanno uso di sistemi di filtraggio sul contenuto e che temono lo SPAM).

Comunicati Stampa, Articoli e news varie.

Ci sono diversi siti web che consentono la pubblicazione di comunicati stampa, articoli e news gratuitamente o con una piccola somma da versare. Un comunicato stampa ben scritto può aumentare la quantità di traffico dei visitatori su di un sito e anche il numero di backlink.

Comunicati stampa e articoli possono essere classificati sia come sistemi attivi che passivi, perché in molti casi c’è bisogno di un editore che approvi il contenuto pubblicato. Tuttavia è bene ricordare che un comunicato stampa può essere utilizzato come mezzo solo se vi è la notizia, stesso dicasi per un articolo che ancora più specifico e volto a diffondere conoscenza. Per questo motivo sia comunicati stampa che articoli non possono essere considerati come un mezzo d’uso quotidiano.

Contenuti RSS

Sebbene questo possa sembrare un sistema tipico da blog, i quali generalmente prevedono uno script interno per la generazione del feed, nulla vieta di utilizzare servizi di terze parti (Uno che mi piace molto è Feedity) per la generazione di un feed RSS anche per risorse “statiche” come i siti web. Il sol cambiare magari una offerta o un link di approfondimento nella pagina di destinazione oggetto del feed farò si che quest’ultimo venga aggiornato di conseguenza e voi vi ritroviate la possibilità di nuovi link in ingresso con una semplicità assurda quale quella di questo sistema passivo, che tuttavia ha molti benefici in quanto tale (una volta configurato quasi ci si dimentica di averlo).

Social media e microblogging

Interagire con la sfera dei social media e di micro blogging, rispettivamente Facebook e Twitter per citare i più famosi, è un ottimo sistema attivo per attirare l’attenzione tanto sul brand che sul contenuto divulgato, il quale può essere un trampolino di lancio verso il sito e relativo spunto di riflessione e discussione con il quale instaurare magari una sinergia tra i partecipanti e l’autore. Costruire questo secondo universo, parallelo al proprio sito, significa il più delle volte instaurare un dialogo diretto con queste persone in un modo che il sito internet non ci permette e può diventare un’ottima fonte di link in ingresso se gli argomenti trattati sono di interesse.Cosa evitare quando si fa della link building

Ricapitolando

I modi sopra descritti sono i principali con i quali ogni link builder dovrebbe interagire. Tuttavia, è importante rendersi conto anche che certi modi di approcciare alla link building possono vanificare i vostri sforzi.

Un esempio è il cosiddetto scambio reciproco, che molti tendenzialmente ancora usano (anche io lo uso se proprio non ho alternativa, ma lo faccio consciamente sapendo che quel link avrà solo un ritorno puramente simbolico in termini di qualità).

In secondo luogo affronterei di nuovo il concetto di tematizzazione. Che senso ha che la mia ditta di impianti di allarme abbia un link ad un sito di un giardiniere? Cercare di essere coerenti vuol dire fare la differenza.

Altra cosa da tenere in considerazione è chi linkate. Se è vero che un link in ingresso da un sito poco autorevole - addirittura malevolo - può non generare ripercussioni sul sito che riceve il link, è anche vero il contrario. Anche un solo link per un sito malevolo possono dar luogo ad una completa penalizzazione del vostro sito.

In ultimo, non tralascerei il corretto bilanciamento tra link in entrata e link in uscita, dove quest’ultimo dovrebbero essere normalmente minori rispetto ai primi, fatto salvo le dovute eccezioni.