Come scegliere le keywords per il nostro sito

Non sò se esiste un proverbio che dica “ad ognuno il suo lavoro”, ma è una frase che mi piace spesso ripetere, in particolare quando vedo che persone poco qualificate si immedesimano in lavoro che poco gli compete.

E questo, ovviamente, non vale solo per il settore specifico dell’informatica quanto per uno spettro di attività a 360 gradi della nostra vita quotidiana.

Sbagliando si impara, è vero, così come è vero che non si finisce mai di imparare, ma questo non giustifica certe persone dal proporsi come professionisti, quando in realtà non lo sono.

Detto questo, oggi vi voglio parlare di una delle fondamenta del SEO.

La scelta delle parole chiave

Se un tempo sarebbe bastato un pò di keyword stuffing per far si che il nostro sito fosse presente nei primi posti dei motori di ricerca, oggi - per fortuna - questa cosa non è più così.

Inoltre, ponetevi questa domanda: preferireste 100 visitatori che comunque non sono interessati al vostro prodotto / servizio o anche solo uno, ma potenziale cliente? Se la risposta, come immagino che sia, è la seconda, allora avete compreso l’importanza dell’essere presenti sui motori di ricerca, di canalizzare traffico specializzato che possibilmente si converta in utente e poi acquirente. Sottile soglia quest’ultima che la si può distinguere solo in quei siti in cui esiste un valore aggiunto come dei servizi gratuiti, come ad esempio una newsletter.

Un lavoro impegnativo

Fare un’analisi delle keywords è sicuramente un’attività impegnativa, senza la quale non si potrebbe nemmeno stimare quanto può costare un determinato lavoro di posizionamento.

A differenza del mercato anglosassone, il mercato italiano soffre di un “grosso cancro”. Il mercato estero, infatti, offre budget consistenti e spesso pre-allocati in partenza. Quando una agenzia viene contattata si fa un lavoro di scrutinio sui risultati raggiunti in passato, piuttosto che di come arrivare al miglior prezzo. In Italia, invece, la keywords research viene utilizzata come parametro di valutazione economica, per vendere il servizio un tot al kilo.

Questa è una cosa che proprio mi dà fastidio, per diversi motivi. Il primo fra i quali è che magari il mio lavoro di ricerca viene poi utilizzato da un potenziale concorrente per giocare ad una specie di asta al ribasso, e il secondo motivo è che se il cliente decide di non commissionarti il lavoro, hai perso come minimo due ore di tempo che non ti saranno mai retribuite.

Ogni processo di ricerca delle parole chiavi dovrebbe iniziare con una fase di brainstorming tra la ditta committente e l’agenzia.

Chi meglio del cliente può conoscere ciè che è di interesse? Certo, non è così semplice come scriverlo. Sapeste quante volte mi sono trovato di fronte a situazione di confusione totale. Per esempio, uno degli ultimi preventivi per una ditta di pulizie, mi dice voglio essere presente per la parola chiave “pulizia”. Capirete anche voi, forse, che non è tutto così semplice come può sembrare. Pulizia di cosa? Della macchina, della pelliccia, del pavimento, del camino? Come vedete, in soli quattro esempio ho spaziato in settori completamente diversi in cui la pulizia può essere l’elemento trainante.

No! Non è così che si può pensare di affrontare un processo di posizionamento, specie se il vostro sito internet è nuovo di zecca e quindi perfettamente sconosciuto.

Se il cliente non può darvi una mano, le cose si fanno dure, specie perchè poi sarà anche difficile fargli capire perchè avete scelto questa o quella parola chiave.

Analisi delle keyword e non solo

Altre preziose fonti allora possono essere l’analisi dei competitor, generalmente i primi 5 o 6 risultati per una data keyword sono più che sufficienti. Utilizzare degli strumenti come il [suggeritore di parole][102] offerto da Google AdWords o un buon dizionario di sinonimi e contrari.

Non esiste un processo unico e definibile per principio, ma tante soluzioni alternative e al tempo stesso complementari. Ad esempio un altro sistema potrebbe essere quello di consultare le statistiche del sito web del cliente stesso, ammesso sempre che non si tratti di un nuovo sito e sempre assumendo che l’hosting prescelto offra questo genere di servizio.

Non voglio dilungarmi oltre, ma spero di aver dato una infarinatura generale a quanti stanno approccianto per la prima volta al posizionamento nei motori di ricerca.