Il copywriter digitale: l'attività dai pochi riconoscimenti

Triste ma vero: i copywriter non ottengono il riconoscimento che si meritano.

Per tutti quelli che abitano nei paesi più sviluppati l’istruzione riveste un’enorme e non trascurabile importanza. Tutti sanno leggere e scrivere, ma questo non significa che tutti sanno scrivere qualsiasi cosa.

Scrivere un articolo non è come scrivere una lettera o la nota della spesa. Sono necessarie ricerche approfondite e capacità di scrittura di un certo livello perché il testo risulti piacevole da leggere e corretto in termini di informazioni. Tante sono le agenzie che cercano di affidare ad esterni la stesura di semplici articoli per il SEO o di testi qualitativamente superiori da pubblicare sui blog.

Tanti professionisti della vecchia scuola…

Anche se sarebbe auspicabile che tutte le agenzie nel settore dei media online avessero un copywriter interno all’azienda sono poche quelle che ce l’hanno. A volte i copywriter lavorano nelle agenzie ma con mansioni diverse, come responsabili amministrativi, sviluppatori web o esperti di strategia per i social media. Nel mondo “cartaceo” questo problema non sussiste. Grazie alla veneranda età del settore, attivo da decenni, e alla natura dello stesso, se l’attività di copywriting è svolta correttamente questa riceve il riconoscimento e il rispetto che merita. Il marketing online, invece, è paragonabile a un bimbo piccolo che deve ancora comprendere quali sono i valori e i principi morali in base ai quali deve vivere.

L’esperienza non conta (davvero)

Decenni di esperienza nel copywriting cartaceo vengono snobbati nel campo del marketing online perché questo mondo pullula di neo-esperti di motori di ricerca e di fanatici dei social media capaci solo di inserire alcune parole chiave in frasi pseudo-colte. Viviamo in un momento economico che gioca un ruolo fondamentale e decisamente non trascurabile: tutti, i vecchi e i nuovi, lottano da tempo con tutte le loro forze per restare a galla. A causa della recessione economica tutti hanno dovuto affrontare tagli e risparmiare ovunque possibile. L’arte del copywriting, attività che erroneamente si pensa siano in grado di svolgere tutti, è stata una delle prime ad essere messa in panchina poiché gli addetti del settore hanno scelto di risparmiare in termini economici a scapito della qualità.

La creazione di testi ad effetto è essenziale ai fini del marketing, requisito fondamentale di ogni campagna di successo sia questa online o nel mondo reale. Errori di punteggiatura o ortografia, in apparenza banali, possono avere effetti negativi su una campagna correttamente impostata, arrivando perfino ad annullarne i risultati positivi se diventano fonte di scherno poiché, con il passaparola, possono rendere il marchio protagonista della campagna stessa l’oggetto di una barzelletta. Tutti sanno scrivere, l’abbiamo già detto, ma non tutti sanno come scrivere testi che affascinano. E’ un’arte che se da un lato può essere appresa, dall’altro necessita di dedizione e tempo per essere messa a punto. Purtroppo la maggior parte delle agenzie di marketing non vuole o non può permettersi di investire in questo senso.

Un lavoro tutto in salita

Per ottenere il giusto riconoscimento, quindi, i copywriter devono lavorare sempre di più. Non basta riuscire a creare contenuti eccellenti riuscendo miracolosamente a restare entro il budget e i tempi prestabiliti. Devono avere un lungo elenco di contatti editoriali, cartacei e digitali, devono produrre articoli e testi per diversi clienti e con regolarità, variando il più possibile nei contenuti, e devono trovare il tempo per promuovere sé stessi, i loro contenuti e le loro abilità.

Un utile consiglio è quello di non chiudersi nel proprio guscio ma di collaborare sia online che offline, magari organizzando eventi, incontri e meet-up per creare un network lavorativo e potersi tenere sempre aggiornati sui nuovi media e al passo con le tecnologie.