I social media sono per tutti ... nessuno escluso.

Un titolo forse emblematico quello che ho scritto sopra, ma del resto è la verità. Lasciamo perdere gli “esperti” del settore che fanno a gara a chi si rincorre di più, iscrivendosi a pagine fan di Facebook, followando un account twitter o leggendo i feed RSS.

Facebook, Twitter, LinkedIn ...

Passiamo per un momento nella realtà di una azienda, negli uffici della segretaria poliedrica che tra il rispondere alle telefonate e controllare la posta, ha ora anche questo nuovo ardito compito, quello di capire chi parla della azienda per la quale lavora. Quante segretarie pensate che facciano questo lavoro? Su una scala da 1 a 10, mi sbilancerei con 2. Questo per quanto riguarda le piccole e medie aziende, che in Italia sono la stragrande maggioranza.

Nelle grandi aziende, se siamo più fortunati, e la dirigenza ha iniziato a comprendere che fuori le loro mura vi è qualcosa di più che la carta stampata e la televisione alla quale sono soliti rivolgersi, forse potremmo trovare un ufficio marketing che potenzialmente in parte sarà stato riconvertito in digital marketing.

Ma ciò nonostante, più di una volta mi sono sentito dire, si ma tanto che cosa mi ci iscrivo a fare a questo o a quel canale?

Nessuno perde tempo a parlare di me!

Questo pregiudizio può esservi fatale. La straordinaria semplicità nel poter oggi innescare una conversazione grazie alla molteplicità di questi strumenti sociali è qualche cosa che sta sconfinando ogni oltre più rosea aspettativa. E il potenziale timore che avete pensando “si ma poi qualcuno scriverà commenti negativi” è ancora una volta una castroneria. Perchè?

Semplice, con o senza pagina di Facebook o account di Twitter (o quello che vi pare) i vostri clienti stanno già parlando di voi e della vostra azienda. Se siete una società di considerevoli dimensioni quasi certamente, qualcuno da qualche parte ha parlato di voi e dei vostri prodotti dicendo cose scioccanti oppure elogiandovi e lavorando al posto vostro.

Canalizzare le discussioni e trarre vantaggio

La domanda da porsi a questo punto è, non sarebbe meglio canalizzare queste discussioni in qualche cosa di più costruttivo?

La risposta è ovviamente si, ma bisogna iniziare a fare delle considerazioni di fondo sula sfera sociale in generale e capire veramente se i social media sono fatti apposta per voi.

In primo luogo, vi è una differenza tra le critiche isolate che una società può ricevere qua e là sul web da parte di persone di diversa influenza, questo senza considerare la loro veridicità. In secondo luogo, e cosa più importante, bisogna capire quando una società sia disposta ad investire in questi mezzi di comunicazione sociale, ovvero monitorando il canale e recependo tutto quello che può essere andato storto, ma al contempo instaurando un rapporto diretto con queste critiche e i loro autori.

Se non siete disposti a prendere in considerazione il primo fattore e ritenete di non avere sufficiente tempo e persone per il secondo, allora operare forse potreste esimervi dall’operare - non senza danni futuri - nei social media.